Storie di rigenerazione #3 – Rifugio di Sant’Erasmo

Un rifugio per gli amanti dell’outdoor a Cesi, porta dell’Umbria e delle meraviglie

 

Un ex tiro a volo abbandonato diventa punto di riferimento per il turismo naturalistico e sportivo, grazie al Bando Borghi e all’impegno di un’associazione locale

 

Cesi è la frazione di montagna della città di Terni, distaccata rispetto alla città e abitata da poco più di 500 anime. La sua posizione defilata offre al piccolo borgo un’importante prerogativa, caratterizzandola come una naturale porta di accesso verso il territorio circostante e, soprattutto, verso la montagna.

Proprio sull’indissolubile connubio tra Cesi e la montagna si basa la strategia di Cesi, porta dell’Umbria e delle meraviglie, il progetto di rigenerazione culturale e sociale che punta a valorizzare il piccolo centro ternano come un “borgo territorio”: un tutt’uno con un sistema di cime, rocche, mura e torri attraversati da una rete sentieristica di oltre 100 km da cui si diramano moltissimi itinerari naturali e culturali lungo i Monti Martani e nei borghi tra le province di Terni e Perugia. Strade bianche dove anche San Francesco d’Assisi ha mosso i suoi passi fino alla Romita di Cesi, antico eremo dove, secondo la tradizione, il Patrono d’Italia scrisse la prima stesura del Cantico delle Creature.

Il turismo outdoor in tutte le sue possibili declinazioni (sportive, ambientali, culturali, religiose) è, dunque, la naturale vocazione di Cesi. Ma la posizione privilegiata e le risorse naturali da sole non bastano ad attivare flussi stabili di turisti e a creare economia e occasioni di lavoro. Una moderna destinazione outdoor richiede la presenza di servizi di qualità, perché è difficile dedicarsi al trekking se “non c’è neanche una fontanella e per ristorarsi bisogna rientrare in paese”, come riferito dai protagonisti della storia che stiamo per raccontare (spoiler: adesso il ristoro c’è, eccome!).

Una storia di rigenerazione che inizia in un vecchio “tiro a volo” abbandonato da circa trent’anni, localizzato a più di 1.000 metri di quota lungo la strada che da Cesi conduce all’area archeologica di Sant’Erasmo, il sito d’altura fortificato meglio conservato di tutta l’Umbria, al quale, però, era possibile accedere solo attraverso una strada piuttosto malridotta e alcune mulattiere poco sicure.

L’occasione della svolta arriva grazie al Ministero della Cultura e ai fondi della Misura PNRR “Attrattività dei borghi – Linea A”, con la scelta della Regione di trasformare davvero Cesi nella porta dell’Umbria e delle meraviglie valorizzando la sua fortissima predisposizione verso le attività outdoor. Oltre ai progetti per il recupero e la valorizzazione del borgo e dei suoi punti di interesse culturale e insieme alle iniziative per attrarre nuovi residenti e nuove imprese, la strategia di rigenerazione include anche numerosi interventi che convergono in questa direzione:

> il restauro e consolidamento delle mura e delle torri medievali con la valorizzazione del “Sentiero delle torri” da Cesi a Sant’Erasmo (link alla descrizione dell’intervento);

> la messa in sicurezza della rete sentieristica, il miglioramento dell’informazione e dell’accessibilità dei percorsi di mountain bike arrampicata e della pista di parapendio (link alla descrizione dell’intervento);

> la rifunzionalizzazione dell’ex campo sportivo per creare un “hub per gli sport outdoor” dotato di spogliatoi con docce e servizi igienici, pista di pump track, parete attrezzata per arrampicata artificiale, noleggio bike (link alla descrizione dell’intervento).

Infine, il plus che mancava: la nascita del Rifugio di Sant’Erasmo, grazie all’intervento di ripristino ambientale dell’ex tiro a volo.

Nata negli anni 30 del secolo scorso, con postazioni da tiro dotate di macchine lanciapiattelli e relativi servizi, la struttura era chiusa e degradata da anni, con connessi problemi di natura ambientale. L’intervento di recupero ha interessato sia le aree esterne che i tre edifici che componevano l’ex tiro a volo: una sala polivalente, un punto ristoro e i servizi igienici. Particolare attenzione è stata dedicata all’inclusività e all’accessibilità degli ambienti.

Il Rifugio ha aperto le sue porte a giugno 2025 (qui la pagina Facebook), grazie al patto di collaborazione sottoscritto tra il Comune di Terni e l’Associazione di Promozione Sociale denominata proprio “Il Rifugio di Sant’Erasmo”. Il patto, è stato sottoscritto sulla base del Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la rigenerazione e animazione dei beni comuni urbani approvato dall’Amministrazione comunale, che ha permesso ai giovani promotori dell’Associazione di realizzare un sogno che arriva da lontano, da quando “per rinfrescarci con i miei figli dopo l’arrampicata bisognava tornare in paese, perché lungo il percorso non c’era neanche una fontanella” come racconta Claudio Ceccarelli, uno dei sette soci, tutti tra i 30 e i 50 anni. Un’idea che nasce dal territorio e da un fabbisogno sperimentato personalmente, ma anche dal fatto che, continua Claudio, amiamo questi luoghi e le nostre montagne e, facendo trekking da sempre, sognavamo di creare un punto di accoglienza e ristoro per tutti gli escursionisti che visitano il nostro territorio, ma anche un punto di riferimento per gli amanti degli sport outdoor, grazie anche alle collaborazioni con il Club Alpino Italiano e con altre realtà locali dell’associazionismo”. Il Rifugio è, infatti, un ottimo punto di accesso alla rete sentieristica, ai percorsi mountain bike e all’osservatorio astronomico in via di riqualificazione (link alla descrizione dell’intervento) sempre grazie ai fondi del “Bando Borghi”.

Durante l’estate 2025, il rifugio è rimasto aperto tutti i giorni dal primo pomeriggio a notte inoltrata, impiegando una decina di persone. Le aperture in autunno saranno solo nei weekend, ma l’obiettivo è “di valorizzare la montagna, che amiamo e conosciamo, con tutti gli sport praticabili, per tutto l’anno”, afferma ancora il presidente dell’Associazione che gestirà il Rifugio per i prossimi nove anni.

Con l’apertura del Rifugio di Sant’Erasmo, Cesi si candida a diventare un punto di riferimento per il turismo naturalistico e sportivo in Umbria. Il progetto, oltre a riqualificare un’area degradata, contribuisce al rilancio dell’intera frazione ternana, riportando vita e opportunità economiche in un contesto di grande valore storico e ambientale. Da luogo abbandonato a simbolo di rinascita, il Rifugio racconta di come la rigenerazione possa partire dal basso, intrecciando impegno civico, valorizzazione ambientale e amore per il territorio.

Si ringraziano per le informazioni fornite e la disponibilità il Comune di Terni, l’Ufficio Comunicazione, Gian Luca Diamanti e il Presidente dell’Associazione il Rifugio di Sant’Erasmo, Romeo Minicicci, insieme a Claudio Ceccarelli.
Storie di rigenerazione è lo spazio attraverso cui Cultura Borghi racconta alcuni esempi di luoghi ritrovati: com’erano, come sono diventati, quali iniziative e servizi hanno permesso di attivare e quali modelli gestionali sono stati individuati per garantirne la sostenibilità nel tempo.

 

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