Una birra che ha il sapore (e il nome) di Palù del Fersina
In un vecchio magazzino di proprietà del Comune è nato un risto-pub dove si produce la Palai Bier, letteralmente (in lingua mòchena), la birra di Palù

Per richiamare e trattenere persone nei luoghi a rischio di spopolamento è indispensabile attivare servizi e creare occasioni di socialità e aggregazione. Ancor meglio se l’attivazione dei servizi va di pari passo col recupero del patrimonio esistente, materiale e immateriale. La forza della minoranza: rinascita di un borgo di matrice germanica a sud delle Alpi è il progetto di rigenerazione culturale e sociale, con cui il Comune di Palù del Fersina punta a contrastare l’isolamento del proprio territorio, aumentandone l’attrattività e facendo leva sulla valorizzazione dell’identità e della lingua mòchena, dialetto bavarese antico parlato nella valle trentina percorsa dal torrente Fersina (nota, appunto, anche come Valle dei Mòcheni).
Nasce in questo contesto l’idea di dare nuova vita a un vecchio deposito comunale in stato di abbandono, adiacente ai locali del Municipio, per generare al suo posto un luogo da vivere, un punto di riferimento per la socialità dei residenti, ma anche una moderna stazione di posta a disposizione dei viaggiatori di passaggio nella Valle, ai quali far assaporare la storia e la cultura di questo territorio. Sfruttando l’opportunità offerta dalla Misura PNRR “Attrattività dei borghi – Linea A”, l’Amministrazione comunale ha, quindi, inserito nel complessivo progetto di rigenerazione anche un intervento di risanamento e recupero funzionale di questo magazzino abbandonato, che è diventato, dapprima, un bar e, in seguito, grazie all’intuizione del nuovo gestore, un risto-pub con una fortissima identità locale.
Nel 2023, infatti, il Comune di Palù del Fersina ha pubblicato un Avviso per l’individuazione del nuovo gestore che prevedeva, tra i criteri premiali, anche la capacità di programmare iniziative in favore della comunità locale e la conoscenza comprovata, da parte del futuro gestore, della lingua mòchena.
Sotto l’insegna Boteig va Palai, in lingua mòchena la Bottega di Palù, a luglio 2025 è nato, quindi, un risto-pub aperto dalle 6 di mattina fino a notte fonda. Ma la forte identità territoriale non si ferma all’insegna del locale: il gestore aggiudicatario della concessione, Luca Dellai, ha proposto al Comune di destinare parte del vecchio magazzino all’installazione di macchinari per la produzione di birra artigianale che, a regime, opereranno col solo utilizzo di materie prime del posto: dall’acqua dell’acquedotto locale fino al malto coltivato nella Valle.
Il nome scelto per l’etichetta della birra? Palai Bier, naturalmente, la birra di Palù in lingua mòchena, un nome che porta dentro sé la freschezza e la purezza della montagna, come si legge nel sito web del Risto-Pub.
Da quando ha aperto alla fine dello scorso mese di luglio, il nuovo locale è sempre pieno di vita, in un luogo dove, fino a poco tempo fa, c’era solo un vecchio magazzino in disuso e che adesso è diventato il centro di gravità del borgo montano, incastonato nella Valle dei Mòcheni.
Un nuovo luogo di incontro dove poter avere un primo assaggio dell’ospitalità mòchena, in attesa che si concretizzi anche l’attivazione del circuito di ospitalità diffusa di cui il Sindaco Franco Moar, già parla con entusiasmo e orgoglio: “grazie al PNRR Cultura si va concretizzando finalmente l’idea, nata più di 20 anni fa, di creare un sistema di ospitalità diffusa in cui ogni proprietario di terreno e maso, diventi l’host dei turisti in visita nella Valle. Un progetto che non punta tanto ad aumentare il numero di turisti, ma a selezionare viaggiatori in cerca di esperienze autentiche, in stretto contatto con la comunità locale”. E anche per far sì che la comunità possa partecipare con competenza e capacità al processo di rigenerazione in atto, garantendo sostenibilità e un duraturo impatto sul territorio, il Comune, in collaborazione con la Trentino School of Management e altri enti di alta formazione, sta attivando appositi cicli formativi focalizzati su modelli e tecniche per la rigenerazione del patrimonio immobiliare in ambiente alpino.
Il progetto La forza della minoranza, dunque, va avanti, sempre mantenendo alta l’attenzione alla sostenibilità e continuando a coinvolgere la comunità locale. Nel frattempo, il gestore del risto-pub, Luca Dellai, si è definitivamente trasferito a Palù del Fersina con tutta la famiglia per concentrarsi insieme a sua moglie sulla loro attività imprenditoriale, facendo registrare un curiosa relazione causa-effetto tra due risultati del processo di rigenerazione: apre un pub-birrificio e la scuola locale ha un alunno in più (il figlio di Luca)!
Storie di rigenerazione è lo spazio attraverso cui Cultura Borghi racconta alcuni esempi di luoghi ritrovati: com’erano, come sono diventati, quali iniziative e servizi hanno permesso di attivare e quali modelli gestionali sono stati individuati per garantirne la sostenibilità nel tempo.
