
Il 25 luglio il pubblico potrà finalmente scoprire la nuova veste dell’headquarter del Courmayeur Climate Hub: un luogo fortemente simbolico – già albergo ottocentesco al centro dello sviluppo turistico locale – restituito alla comunità dopo decenni di oblio, grazie alle risorse della Misua PNRR “Attrattività dei borghi – Linea B”. L’intervento è, infatti, parte integrante del progetto di rigenerazione culturale e sociale Courmayeur Climate Hub.
La nuova veste dell’Ex Hotel Ange sarà un ambiente tecnologicamente innovativo, dove convergeranno servizi e attività.
In concomitanza con l’inaugurazione, è previsto il vernissage della mostra di arte contemporanea MUTaZIONI – L’arte del cambiamento, curata dai valdostani Luciano Seghesio della Galleria Inarttendu e Andrea Carlotto di Silent Media Lab. Un’iniziativa che catalizza l’attenzione sul concetto di transizione – tecnologica, ma anche filosofica, sociale, economica, personale – come evoluzione necessaria.
Due gli artisti coinvolti: Andrea Carlotto propone alcuni lavori di video arte inediti e site specific, appartenenti alla sua serie denominata “BODY LANGUAGE”. L’illustratrice e visual designer Sara Cimarosti, mantovana e bolognese d’adozione, ha invece realizzato quattro illustrazioni inedite.
L’esposizione procede su un doppio binario: da un lato la mostra nel portico della nuova sede del Courmayeur Climate Hub, applicata a dei ledwall, dall’altro le gemmazioni, le “schegge” di questa proposta, diffuse sul territorio attraverso un’operazione che applica a dei totem fisici un software di realtà aumentata.
La riqualificazione dell’Ex Hotel Ange è, come detto, una delle azioni principali tra le dieci in cui si articola il progetto. Il complesso rappresenta, infatti, un elemento storico-culturale identitario nel patrimonio di Courmayeur, in pieno centro cittadino e indissolubilmente intrecciato con lo sviluppo del turismo e con l’evolversi della conformazione urbana dell’antico nucleo edificato.
Assume quindi un ruolo fondamentale nella valorizzazione del centro storico. La riqualificazione ha interessato i volumi del Salone e del Foyer al piano primo e al piano secondo, che si presentavano in condizioni di precario stato di conservazione, permettendo di restituire alla comunità questi ambienti di grande valore culturale e identitario.