
Il Giardino delle Esperidi, festival di performing art nel paesaggio, organizzato da Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi, giunge nel 2025 alla sua XXI edizione: un festival itinerante che si nutre di paesaggio, parte da una terra, dalle sue valli e dal borgo di Campsirago per diventare luogo d’incontro. La ventunesima edizione si svolge da giovedì 3 a domenica 13 luglio e si inquadra nel progetto di rigenerazione culturale e sociale Piccolo borgo Campsirago, che il Comune di Colle Brianza sta realizzando grazie alle risorse della Misura PNRR “Attrattività dei borghi – Linea B”.
Cuore geografico del Giardino delle Esperidi è Campsirago Residenza, nel borgo medievale di Campsirago (comune di Colle Brianza): un palazzo del XV secolo, a 700 metri d’altezza, immerso nei boschi di castagni e robinie.
Tema della 21ª edizione dal titolo Dal tramonto all’alba, dall’alba al tramonto, è “miti e rituali”: tra gli artisti e le artiste che affrontano questi temi si segnalano Sergio Beercock in scena con Gotico mediterraneo (4 luglio) e Marcela Serli e Andrea Collavino con La vita resistente (5 luglio), mentre sul tema del dionisiaco e del sacrificio è LE BACCANTI – fare schifo con gloria di Giulio Santolini (10 luglio), uno spettacolo interattivo che sperimenta stati di trance tipici del contesto rituale, alla ricerca di crasi filosofiche ed estetiche fra il concetto di divino antico e un immaginario futuristico. Il 12 luglio in programma Like A Whisper Do Not Scream, performance in due atti di Francis Sosta dedicata all’acqua e alla sua venerazione, uno dei culti più antichi della storia, e Dj show Twentysomething Edition STUDIO di Sotterraneo, un esperimento intermedio fra DJ set e teatro, dove il vero spettacolo è il pubblico che danza, dove la struttura è pensata per deragliare nel rituale epidermico di gruppo attraverso l’emulsionante della musica. Nella notte tra il 5 e il 6 luglio il festival ospita le performance della durata di sei ore della compagnia milanese Phoebe Zeitgeist, regia e ideazione di Giuseppe Isgrò, prodotta da Campsirago Residenza per Il Giardino delle Esperidi Festival, in collaborazione con Associazione Terzo Paesaggio: Persephone La Notte. L’alba si presentò sbracciata e impudica è un progetto performativo site-specific e unico proprio perché creato appositamente per il festival. Lo spettacolo conduce il pubblico tra i boschi per un’esperienza che attraversa il tempo e il paesaggio. A partire dalla mezzanotte fino all’alba, tre figure che alludono alla triade mitica di Ade, Demetra e Persefone si contendono il discorso sull’uomo e sulla natura, traghettando il pubblico tra visioni mistiche, invettive, danze. Persephone è anche una riserva botanica di tutte quelle parole pronunciate da autrici legate al sentimento di emancipazione dell’umanità da legami sociali, economici e culturali soffocanti.
Secondo evento di punta dell’edizione 2025 è la performance della durata di un’intera giornata Errando per antiche vie, Cap. 1 Il Buddha silente del Monte di Brianza a chiusura del festival domenica 13 luglio: un percorso performativo, suddiviso in tappe e lungo sedici ore che attraversa sette luoghi tra il borgo di Mondonico e il Monte Barro, passando per la dorsale del Monte di Brianza. Ispirata ai sette chakra del corpo umano, ai loro significati e al loro farsi paesaggio nell’azione performativa, la camminata artistica inizia con l’alba per terminare nella notte con la festa di fine festival. Il pubblico ha la possibilità di condividere l’intera performance o può raggiungerla in punti e orari specifici, per godere di uno solo dei momenti. Lungo tutto il percorso, guidato da Michele Losi, il monaco giapponese Seigoku propone pratiche zen di attenzione rispetto al luogo e al tempo: un rito di connessione alla natura. Il percorso inizia alle ore 5.45 con l’azione performativa Bastoni di terra di Anna Fascendini e Arianna Losi ispirata al chakra della Radice o della Terra, alle posizioni yoga Vrksasana (albero) e Tadasana (montagna), ai temi dell’energia, della stabilità e all’elemento della terra. Alle ore 7.30, all’altare coppellato risalente all’età del ferro il pubblico incontra lo spettacolo Opheleia della danzatrice Alessandra Cristiani. Si prosegue con la performance itinerante Kundalini ispirata al chakra sacrale Svadhisthana: le performer Benedetta Brambilla, Giulietta De Bernardi, Noemi Bresciani e Sofia Bolognini danno vita a una performance site specific sul mondo delle emozioni, sul ciclo riproduttivo associato all’elemento dell’acqua e alla sensualità femminile. Conducono il pubblico fino al santuario della Madonna dell’Alpe dove l’attore Sebastiano Sicurezza si esibisce in un assolo, ispirato al chakra del plesso solare, alla forza della personalità e all’elemento del fuoco. Dopo l’introduzione al chakra del cuore, il percorso prosegue fino all’antica cascina di Figina con la performance itinerante Matrice – da Ana Mendieta di Alessandra Cristiani, una coreografia esistenziale, la ritualità di un viaggio verso un innato sapere percettivo, all’innesco delle forze primarie e alle loro pulsioni vitali. Si arriva quindi alla Chiesetta di San Rocco e Biagio per Il quinto chakra è un soffio, concerto della fisarmonicista Giulia Bertasi ispirato al Chakra della Gola. Si prosegue con Mirada di Elisa Sbaragli per arrivare all’ultima tappa che prende ispirazione dal Chakra della conoscenza: Michele Losi e il monaco Seigoku proporranno un’azione sintesi di questo lungo percorso, prima del concerto finale di Luca Maria Baldini con un’azione corale di tutti e tutte le performer.
Le Esperidi sono forme d’arte che si contaminano nel cammino e nella natura, che diventa palcoscenico e opera stessa. Ogni opera viene riadattata o creata appositamente per i contesti e paesaggistici nei quali viene rappresentata, diventando un così evento unico e irripetibile. Tra gli spettacoli in natura quest’anno anche la pima nazionale di Storia di un Ruscello di Erica Meucci, una coreografia scritta per un’interprete e una pietra (6 luglio). Il Giardino delle Esperidi ospita, inoltre, per tre giorni (dall’11 al 13 luglio) il monaco Seigaku che propone momenti di condivisione di pratiche zen legate al cammino e alla riconnessione con la natura.
Accanto a questi temi legati ai riti, al cammino e alla natura, presenti nella programmazione del festival sono anche alcune delle tematiche di attualità più gravi: la guerra, affrontata in Boiler Room di Ksenija Martinovic; la violenza indagata in Daemon dei Motus, che a partire dal Frankenstein di Shelley, scava nelle origini dell’odio e dell’inestimabile dolore a esso inevitabilmente connesso (11 luglio); il male scandagliato in Barbablù di Campsirago Residenza (11 luglio); la ferocia in relazione all’evoluzione dell’uomo con Concerto fetido su quattro zampe di e con Alice e Davide Sinigaglia, produzione SCARTI (5 luglio).
In programma, sempre a Campsirago, anche Un po’ meno fantasma di Kronoteatro e Francesca Sarteanesi, un monologo che porta in scena la sensibilità, la delicatezza emotiva e il pensiero raffinato del protagonista, prigioniero del suo sguardo limpido ed elegante che si scontra contro il torpore generale e la grossolanità degli esseri umani.
Spazio anche alla musica con il concerto Cargo Sentimento Popolare d’assalto di Camilla Barbarito (11 luglio), un live fatto di grande energia espressiva, ritmiche e sonorità meticce che si fondono grazie all’amore per la musica popolare mediterranea e del sud del mondo.
Il programma del festival è concepito come un lungo viaggio, un unicum performativo e artistico: le Esperidi 2025 non propongono solo un palinsesto di spettacoli, incontri, presentazioni di libri, e concerti, quanto piuttosto un percorso esperienziale che abbraccia l’insieme della programmazione delle due parti del festival. Una delle peculiarità delle Esperidi è proprio l’invito al pubblico a trascorrere un intero giorno o fine settimana al festival, per regalarsi un’esperienza unica e comunitaria, tra spettacolo dal vivo, arte, paesaggio, convivialità e contatto con la natura.
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