
Per quanto la definizione sia incerta, si è soliti associare la locuzione arte pubblica a forme di creazione, presentazione e fruizione dell’arte strettamente connesse al tessuto sociale e alla struttura urbana dei luoghi. L’obiettivo è quello di produrre arte ricercando la fonte creativa nei luoghi, ma anche nelle storie e nella cultura che li caratterizzano, ponendo le creazioni in stretta connessione con il pubblico fin dal momento del loro concepimento. In sintesi, l’arte pubblica è arte che nasce dalla comunità e viene fruita dalla comunità stessa.
Assolutamente coerente con tale concetto è il titolo dell’opera di arte pubblica permanente inaugurata lo scorso sabato 28 settembre nell’area dell’abside del Duomo di Ripatransone (AP): “Fare comunità” dell’artista Alex Urso.
Nato dal coinvolgimento diretto e dalla partecipazione attiva della comunità locale, l’intervento artistico sintetizza l’essenza del territorio attraverso un racconto visivo: oltre 400 fotografie donate dalle famiglie del borgo marchigiano sono state rielaborate per dar vita ad un’installazione che racconta l’anima collettiva e identitaria di Ripatransone.
Una narrazione autentica – come si legge nel comunicato del Comune – che nasce dall’invito rivolto dall’artista agli abitanti del borgo, a condividere fotografie raffiguranti ritratti personali o di persone care, scene di vita quotidiana e momenti di convivialità.
L’opera è stata realizzata con il supporto delle Associazioni Defloyd e Straripani nell’ambito del progetto di rigenerazione “Ripatransone Community Hub”, promosso dal Comune marchigiano e finanziato dal PNRR Attrattività dei Borghi – Linea B, con l’obiettivo di riqualificare i luoghi storici del borgo trasformandoli in spazi culturali inclusivi e coinvolgenti.
“Fare una comunità” rappresenta un’iniziativa innovativa che mette al centro la partecipazione attiva dei cittadini ed è frutto del profondo legame dell’artista Urso con gli abitanti di Ripatransone.
(Foto dal profilo Facebook di Visit Ripatransone)