Da pochi mesi, a Tovo Faraldi, frazione rurale del Comune di Villa Faraldi (IM) nell’entroterra del Ponente ligure, ha riaperto le porte un luogo che racconta millenni di storia e custodisce la memoria delle antiche tecniche locali di produzione dell’olio: u Gumbu de Nuccio, un frantoio originario del XVII secolo, oggi trasformato in museo etnografico.
Il progetto di recupero e valorizzazione è stato possibile grazie al finanziamento della misura PNRR "Attrattività dei borghi - Linea B", attraverso il progetto “Cultura Open Hub – innovazione e turismo nei borghi”, che punta a promuovere lo sviluppo sostenibile dei borghi di Cervo, Villa Faraldi e Diano Arentino attraverso la creazione di un ecosistema culturale, turistico, occupazionale e demografico. I tre borghi liguri stanno portando avanti una strategia di sviluppo condivisa attraverso il nuovo brand, “Borghi di Ponente – Vie di pietra che abbracciano il mare”, del cui lancio abbiamo dato notizia qualche mese fa.
Immerso nella natura che circonda Villa Faraldi, u Gumbu de Nuccio è raggiungibile tramite un breve percorso trekking. Al suo interno, i visitatori possono scoprire le tecniche e i segreti della lavorazione delle olive tramandate per generazioni. Il museo non è solo un’esposizione: è un luogo vivo, che mette al centro la storia, le radici e la cultura dell’entroterra ligure, contribuendo a rafforzare l’identità di questi borghi e a promuovere un turismo lento, consapevole e autentico.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti sugli eventi e le attività legate a “U Gumbu de Nuccio”, è possibile visitare la pagina Facebook Borghi di Ponente